Nato il 28 novembre del 1904, Mario Giustarini ha attraversato ad occhi aperti e per intero
il secolo che è stato detto breve.
Ad occhi ben aperti si è addirittura affacciato nel nuovo secolo e millennio: è morto il 24 ottobre del 2002, svolgendo fino all’estremo il ruolo di testimone di una straordinaria esperienza umana e politica.
Questo libro vuole ricordare, innanzi tutto alla comunità volterrana, ma poi subito a quanti hanno a cuore il futuro della sinistra italiana, il contributo di un uomo, etrusco nel profilo e consapevole di avere vissuto nella Resistenza – che il disegno di Mino Trafeli interpreta – la propria decisiva esperienza.
Dall’alto del suo poggio, la piccola Volterra continua a contribuire, anche grazie a Mario Giustarini ed al fascino che la sua figura esercita, alla educazione di generazioni di intellettuali e di semplici,
il cui tratto comune risiede nella volontà di proseguire – ciascuno nelle forme che la vita consente – un impegno che resta caratterizzato, secondo l’esempio ricevuto, da fedeltà e rigore.