I poeti dipingono la donna bella con tre colori più un quarto. Questo schema, in bilico fra terna e quaterna, si compagina in età ellenistico-romana, dilaga con qualche sussulto nel cristianesimo ma non è escluso che turbini anche nei sogni di Montezuma, s’incrina con Don Giovanni e con la nascita della scienza moderna, allorché si decise di spostare la sede dell’anima dal cuore al cervello.