Essere nella società complessa non è una teoria, ma una realtà che sperimentiamo ogni giorno: sono ridotti, se non annullati i fattori dell’integrazione sociale e culturale propri delle esperienze comunitarie, sostituiti dall’atomizzazione delle funzioni e dei ruoli sociali e dall’estraneità alimentata dai rapporti formali. Uno dei problemi centrali della professionalità di chi opera nel sociale, a scuola e nel territorio, è sapere coniugare una visione sistemica della marginalità giovanile e delle azioni per risolverla. Il rischio è di isolare singoli aspetti delle difficoltà dello sviluppo giovanile e di sopravvalutare la possibilità di risolverle sulla base del singolo spaccato. Il testo si propone come materiale di supporto e di orientamento per gli operatori socio-educativi particolarmente impegnati nei contesti problematici del disagio adolescenziale.