Bona, santa pisana vissuta fra XII e XIII secolo, fu un personaggio davvero singolare. Figlia illegittima di un mercante e di una donna còrsa, seppe riscattare la sua umile origine inserendosi da protagonista nella vita religiosa del suo tempo. Legata formalmente come oblata alla comunità dei canonici regolari di S. Martino in Kinzica, riuscì a ritagliarsi un ampio margine di autonomia per seguire la sua vocazione, che fu quella della “peregrinatio religiosa”. Viaggiò moltissimo: visse per una decina d’anni in Terrasanta, visitò i principali santuari dell’epoca, da S. Michele del Gargano fino a Santiago di Campostella, dove si recò nove volte. Fondò anche una chiesa, S. Jacopo de Podio, fra Pisa e Pontasserchio, con annesso monastero, che affidò ai monaci pulsanesi di S. Michele in Orticaria. Fu “madre spirituale” non solo per i numerosi concittadini che si recavano da lei per consiglio e guida ma anche per i canonici di S. Martino e i monaci di S. Michele. Il volume traccia il profilo storico, agiografico e spirituale della santa attraverso l’analisi comparata delle redazioni della Vita di Bona, di cui si presenta, per la prima volta, l’edizione critica integrale.