In Vino Arabo Franz è un “se stesso” che si vede penetrare cavallerescamente, ma anche con disarmante cinismo da picaro, nell’affascinante mare periglioso delle esperienze “altre”: psichedelica, misticismo, metacomunicazione, tantrismo ecc. E che allo stesso tempo è in gioco autobiograficamente come un vero protagonista di romanzo, in un luogo d’amici, di gruppi, d’esperienze, d’avventure intorno al mondo, dove sono in palio stati privilegiati di coscienza, ma dove si devono attraversare anche cospicui inferni archetipici… e personali. Così il mondo di “Vino Arabo” e di Franz diventa una riserva per spericolati ricercatori dove la caccia all’assoluto è aperta tutto l’anno con molteplici modalità conoscitive, attraverso ogni possibile via: chimica, musicale, psicotropa o ascetica e dove fondamentali sono le amicizie forti, i legami d’energia psichica ed affettiva