Disincanto estremo nei confronti di uno scenario sociale sempre più visibile come orrore, e come tale perversamente creativo, unisce Joyce, Auden, Creeley, Pynchon, De Lillo, Himes, ad autori dell’immagine filmica (qui Altman e Coppola) e a precoci mentori della modernità come Dickinson o a suoi analisti come Arendt. Una condivisa esplorazione della perturbante adiacenza della creatività letteraria alla violenza e al terrore politico. Entità che vanno molto oltre il puro dire letterario con i mezzi della letteratura come arte della comunicazione.