Il battesimo dei personaggi letterari è di massima un atto che implica lunga e attenta meditazione e che produce effetti molteplici sulla struttura stessa delle opere. Gli influssi che i nomi possono esercitare giungono talvolta a motivare la costruzione di storie e intrecci, orientano il tema intorno al quale ruoteranno le vicende narrate. Del resto perfino il lavoro di autori apparentemente poco inclini a esercizi onomaturgici può celare le tracce di insospettati percorsi onomastici, che conducono ad antroponimi o toponimi solo a prima vista privi di interesse o di misteri da svelare. A rifarsi a un Tynijanov si potrebbe dire che "nell'opera d'arte non ci sono nomi che non dicano qualcosa" e che "ogni nome, menzionato nell'opera, è già una designazione che gioca con tutti i colori a cui esso solo s'adatta". E a citare uno Spitzer si potrà poi aggiungere che il nome "rappresenta l'imperativo categorico del personaggio". Questo fa sì che l'onomastica letteraria si configuri come elemento non secondario dell'analisi e della interpretazione dell'arte letteraria. Il filo che lega i dodici contributi raccolti nel presente volume si dipana muovendo da queste considerazioni. Giovan Battista Della Porta, Piero Chiara, Anna Maria Ortese, Rosetta Loy, ma anche Guy de Maupassant e Paul Auster, sono le tappe di un viaggio alla scoperta del fascino dei nomi nella letteratura.