Sulle superfici delle pietre e dei minerali l’immaginazione umana si è esercitata a riconoscere nel corso dei secoli figure provviste di senso. Dai lapidari medievali alla letteratura moderna le pietre figurate hanno fornito un repertorio di mitologie e di simboli che ha alimentato visioni del mondo, profezie, misteri immemoriali e linguaggi cifrati sospesi a metà tra l’interpretazione dell’uomo e l’energia creatrice della natura.
Il presente volume ricostruisce tre modalità di lettura delle pietre figurate: quella del collezionismo, quella dell’estetica della natura e quella del saggismo novecentesco rappresentato in particolare dalle opere di André Breton, Gaston Bachelard, Jurgis Baltrus
Questo studio affronta le suddette tradizioni concentrandosi sulle relazioni tra arti della visione e arti della parola, tra immagini materiali e immagini mentali, e sui difficili transiti e le irrinunciabili complementarità tra il linguaggio delle immagini e quello della scrittura.