La monodia dell’attualismo è stata per diversi anni il centro quasi ipnotico della filosofia italiana. Poi, per diverse notissime ragioni, il declino, la marginalità filosofica e persino il disprezzo. Un’adeguata interpretazione dell’attualismo, nel contesto della storia della filosofia italiana ed europea, nonostante tanti preziosissimi contributi, manca ancora nella storiografia filosofica. Questo lavoro non copre certo la lacuna. Nonostante alcune apparenze vuole essere, semplicemente, un tentativo d’interpretazione dell’attualismo. Cerca di sottrarsi alla militanza dell’apologia o all’hybris della confutazione. La tesi centrale del volume si può riassumere in questo modo: l’attualismo rivendica una compatibilità speculativa con l’esperienza cattolica. Il tentativo di questo studio è di mostrare sul piano delle implicazioni e delle pure coerenze speculative se questa rivendicazione possa avere una giustificazione nell’ambito della storia delle idee e dell’evoluzione dei concetti filosofici e teologici. Nel corso del saggio si sviluppa poi un costante confronto con Heidegger e si prova a rendere conto delle prossimità e soprattutto delle differenze. La conclusione è che Gentile e Heidegger vadano collocati in due distinte curve della reazione della cultura continentale alla Krisis dei primi decenni del Novecento.