Nel 1869 il commerciante alessandrino Pietro Savio compie una spedizione verso i distretti dell’interno del Giappone, in cui si allevavano e vendevano bachi da seta, della quale è possibile incontrare alcune tracce, talvolta frammentarie talvolta più corpose. La spedizione di Savio - e con lui di altri semai, compratori di seme serico, e membri del personale diplomatico italiano in Giappone -, per la sua natura commerciale ed il suo sapore geografico, ha poi fornito uno spunto per indagare diversi aspetti: il sottofondo dei rapporti storico-diplomatici tra il Giappone dei primi anni del periodo Meiji (1868-1912) e l'Italia nei primi anni dopo l'Unità (1861); le vicende della produzione serica in un periodo di crisi per le esportazioni italiane nonché di trasformazione delle forme di produzione dei semi-lavorati serici; le caratteristiche peculiari dei numerosi viaggi che vennero compiuti dai commercianti italiani alla volta del Giappone; e infine l'atmosfera particolare che coloriva la piazza di seme bachi di Yokohama negli anni sessanta e settanta del XIX secolo.