Inedita pratica politica che fa dell’essere-in-relazione fra donne la primaria modalità dell’esistere e dell’espressione di sé, l’autocoscienza è stata la fucina da cui sono scaturite le idee più ricche e le modificazioni più incisive del femminismo. L’autocoscienza ha coinciso con un processo formativo lungo e tortuoso, nonché denso di coraggio e carico di rischi, che ha permesso alle donne che l’hanno vissuta di sperimentare una trasformazione e ristrutturazione del sé, intraprendendo una inedita progettazione esistenziale. Il volume ripercorre, presentando un dialogo fittissimo con donne che hanno fatto di questa esperienza un momento centrale ed insostituibile delle loro vite, i significati plurali che l’autocoscienza ha ricoperto nel movimento femminista degli anni Settanta, mostrando come abbia fornito uno strumento inedito per la formazione del sé, nonché il metodo per costruire un nuovo modello conoscitivo e formativo.