INFO: http://www.edizioniets.com/anteprime/88-467-1231-5_Montesquieu/
La gloria di Montesquieu si è troppo rapidamente inscritta nel marmo dei busti e nel metallo delle medaglie - sostanze levigate, dure, incorruttibili. La posterità lo vede di profilo, sorridente in ogni piega della toga e del volto, di un sorriso cesellato nel minerale. Le irregolarità della fisionomia non sono più avvertibili, non contano più: egli ha assunto una distanza da grande classico [...]. Abita l'immortalità con modestia, è come abbandonato alla pace distesa delle biblioteche.
Eppure gli dobbiamo qualcosa. Viviamo in una società allestita secondo i voti di Montesquieu: esecutivo, legislativo e giudiziario sono separati; in linea di principio, le pene sono proporzionate ai delitti; il liberalismo economico, con qualche correttivo, è pratica comune. Cose tanto familiari da badarvi appena. Vanno da sé, come l'aria che respiriamo. Jean Starobinski, "Montesquieu" (1953; 1994)