Tra i numerosi manoscritti di poesia spagnola dei secoli d’oro posseduti da biblioteche italiane, il Libro romanzero allestito da Alonso de Navarrete a Madrid nel 1589 risulta particolarmente prezioso poiché ancora si propone come testimone unico per oltre
un terzo dei componimenti trasmessi. Il codice, noto alla critica ma inedito sino ad oggi nella sua interezza, costituisce un brillante esempio di miscellanea laica in cui
convergono generi lirici diversi. I duecentotrenta testi, preceduti da uno studio
introduttivo, sono accompagnati da un commento che include una breve analisi
letteraria, l’elenco delle fonti che tramandano il componimento in esame, e le eventuali varianti offerte dagli altri testimoni. L’edizione è corredata da una ricca serie di indici
e da un’appendice dove si registrano i numerosi italianismi grafici del Libro romanzero.