La chiesa del Santo Sepolcro va annoverata tra i monumenti più importanti di Milano. Fondata al tempo di Ariberto da Intimiano, fu ricetto dei patarini e memoria civica della prima crociata. Si raccolse attorno ad essa, nel corso dei secoli, la devozione cittadina e l’azione di gruppi laici committenti di importanti opere artistiche; alla fine del Quattrocento Leonardo da Vinci guardò al Santo Sepolcro come a un modello di impianto ecclesiale. Scelto da S. Carlo per casa madre della congregazione oblatizia, l’antico tempio divenne uno dei fulcri della nuova scena urbana e dell’azione riformatrice del Borromeo. Questo studio intende ricostruire la storia architettonica dell’edificio. La scoperta del documento di fondazione del dicembre 1030 ha permesso inoltre di indagare la simbologia che sorreggeva il progetto originario della chiesa, consacrata inizialmente alla S. Trinità. Da qui sono venuti elementi determinanti per la comprensione di un assetto planivolumetrico unico nel panorama del romanico lombardo, definito da una terminazione a triconco, da un avancorpo occidentale a più livelli e da una cripta di grande estensione.