Nonostante la massiccia gravitazione della filosofia contemporanea attorno al "linguaggio" (l'ermeneutica, nella scia di Heidegger, e la filosofia analitica, a partire da Wittgenstein, ne hanno fatto, com'è noto, il filo conduttore della ricerca filosofica) molte sono le questioni che ancora restano in sospeso. L'intento del presente volume è quello di offrire un contributo allo sviluppo del problema, attraverso una "genealogia" del linguaggio. Il tema della genesi costituisce in qualche modo l'approdo destinato di una filosofia fenomenologica dell'esperienza, la quale, tuttavia, a differenza di qualsivoglia indagine empirica o scientifica, mette in linea di conto il proprio "fare" e si interroga sul senso della propria ricostruzione. E' in quanto include una tale problematizzazione che la fenomenologia della genesi si pone come una genealogia, in una significativa distanza da ogni antropologia o psicologia empirica. Il percorso dell'autore si articola in tre tappe, legate rispettivamente alle riflessioni di Heidegger, Merleau-Ponty e Mead. L'originale assunzione merleaupontiana della fenomenologia e la versione meadiana del pragmatismo vengono intrecciate e messe in una sorta di dialogo a distanza con la posizione di Heidegger con l'intento, non solo di gettare un colpo di sonda là dove quest'ultimo non ha ritenuto di spingersi, ma anche di chiarire o impostare altrimenti questioni che nella meditazione heideggeriana sul linguaggio sono tanto suggestivamente colte quanto "fenomenologicamente" non affrontate. INFO: http://www.edizioniets.com/anteprime/Di_Martino_88-467-1389-3/