Un racconto originale e mai scontato, ci spiega come poter essere salvati da un amico, curati da un aperitivo e resi liberi dalla passione. Personaggi impetuosi, cercano di fuggire la mediocrità e le sconfitte, con la convinzione che credere in qualcuno protegge dall’indifferenza. La vita è difficile, ma se fai una festa, almeno, puoi ballare.
L’amore e la morte sono le comparse di questa storia, i figuranti muti, che muovono spesso i fili della scena, gli intrecci cupi a cui la vita ci destina, ma che si possono esorcizzare, con un brindisi estemporaneo sulla tomba di un’amica, con il sorriso e con il pianto, con la certezza che, in ogni caso, l’amore può sconfiggere tutto.
Con questo pensiero, prende forma un nuovo e disinvolto rapporto a tre. Un intreccio felice e confuso, divertente e deprimente, di gente comune, persone normali che a un certo punto si chiedono se normali lo sono davvero. Ognuno risponderà a modo suo, districandosi tra obblighi familiari e sentimenti difficili da ignorare. Amore, ma quanti siamo? Tanti, molti, infiniti e va bene così.