Il cinema rappresenta da sempre immagini di corpi umani ibridati con la tecnologia: da Tempi moderni di Chaplin a Tetsuo di Tsukamoto, da Metropolis di Lang a Videodrome di Cronenberg, il cinema ci mostra gli effetti sul corpo dell'interazione fra umani e macchine, all'interno degli scenari di vita quotidiana. Tuttavia, per la capacità di interagire con la realtà e di farsi luogo visivo in cui i significati sociali si producono, il cinema non si limita a rappresentare ibridazioni e mutazioni corporee, non si limita a riflettere sul destino del corpo nella modernità, ma riesce spesso a produrre e a radicare nell'immaginario collettivo, naturalizzandole, icone di corpi ibridi e sintetici.
Il cinema e la cultura visuale contemporanea, in questo libro, saranno i campi di indagine in cui inseguire le tracce di ibridazioni e mutazioni corporee e culturali, proprio perché il visuale è oggi il luogo in cui la nostra esistenza e le nostre esperienze prendono corpo. Questi percorsi ci porteranno, quindi, necessariamente fuori dallo schermo: nei luoghi reali e in quelli virtuali, negli spazi di esposizione e in quelli di produzione dei nostri corpi sociali e meticci, nella realtà digitale e fantascientifica di Matrix e in quella analogica e abituale dei luoghi della vita quotidiana.
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