Questo studio, corredato da un ricco apparato di riproduzioni, è stato originato da un fortunato rinvenimento effettuato presso la Biblioteca Capitolare di Pescia da Massimiliano Bini, agguerrito giovane storico dell'arte. Si tratta di una monumentale e praticamente sconosciuta raccolta grafica, composta da quasi seimila incisioni comprendenti i soggetti più vari, sacri e profani. Questa ingente collezione fu radunata e organizzata a Roma dal canonico pesciatino Andrea Buonvicini, rettore del Collegio Urbano de Propaganda Fide, che la volle consegnare con un lascito testamentario alla sua città.
Insieme con gli incunaboli, le cinquecentine, gli antichi codici liturgici e i manoscritti, la Biblioteca Capitolare di Pescia possedeva almeno diecimila stampe del secolo XVII. L'imponente corpus grafico era corredato anche da un altrettanto considerevole nucleo di manoscritti: uno scritto di Tommaso Campanella ed uno attribuito a Giovanni Ciampoli.