Il Novecento è stato il secolo dell'affiorare incandescente e lavico di molteplici e contrastanti dinamiche estetiche, tra cultura di massa e cultura di élite, tra musealizzazione e consumo, tra "smagamento" e "riproducibilità tecnica", tra avanguardia e ritorno all'ordine. Come altre forme espressive, anche la produzione di ceramica decorativa mostra il moto pendolare dell'oggetto artistico tra queste dinamiche. Le manifatture italiane, tra gli anni Venti e l'inizio degli anni Quaranta, hanno dato prova, secondo il celebre vaticinio di Gio Ponti, di saper unire, in un prodotto nuovo, Industria e Stile, Arte e Imprenditoria, qualità eccellente e mercato, funzionalità e ricerca stilistica mai banale. Sono gli anni, all'incirca, dell'Art Déco; gli anni di un gusto internazionale che predilige il ritmo e la modernità, il geometrismo, l'essenzialità delle forme e delle composizioni. Tra esigenza artistica dell'autore e capacità ricettiva dell'utente, l'Art Déco ordina e amministra le forme fruibili e perfette di una ricerca espressiva che si configura come dialogo. La mostra NOVECENTOANOVECENTOGRADI! intende illustrare, in base ad un punto di vista originale e inedito, questo dialogo, così fertile per la storia della ceramica italiana.