Il volume contiene alcune riflessioni sul genere "novella" e sul suo stretto rapporto prima con il teatro e poi anche con il cinema, in un fertile scambio di motivi, personaggi e dinamiche spazio-temporali. Osservando il passaggio dalla pagina scritta alla scena o allo schermo si possono cogliere varianti e costanti che esaltano gli aspetti di affinità e distanza, e le differenze che caratterizzano la dialettica tra i diversi codici di scrittura. I tre esempi qui proposti vogliono mettere a disposizione del lettore altrettanti percorsi che hanno lo stesso punto di partenza ed approdano ad esiti diversi: nel primo caso alcune novelle cinquecentesche, più o meno note, diventano la fonte per alcuni grandi testi teatrali di Shakespeare e proseguono poi la loro storia attraverso i secoli; nel secondo, un racconto tardo-ottocentesco poco conosciuto recupera a buon diritto notorietà grazie ad una trasposizione cinematografica; nel terzo, un drammaturgo del Novecento rivela, attraverso una serie di sue brevi novelle e di semplici abbozzi di racconti, la strada che lo conduce alla stesura di uno dei suoi drammi più riusciti. Letteratura e teatro, letteratura e cinema sono dunque i campi d'indagine coinvolti tramite accostamenti che, pur nella loro specificità, permettono di chiarire alcuni aspetti generali dell’intersezione fra questi generi.