Un insolito saggio di storia che si legge come un breve racconto. Parla, nel paesaggio della provincia grossetana all’indomani dell'8 settembre 1943, di due giovani: un ufficiale del regio esercito, di estrazione borghese e studente al Politecnico di Milano e di un soldato semplice, umile contadino della Maremma.
Il ritratto, umano e civile, del sottotenente Luigi Canzanelli, detto tenente Gino, e del suo attendente Giovanni Conti, italiani, militari e partigiani.
"Uno dette all'altro l'orizzonte di un mondo diverso e migliore e l'altro ricompensò con la saggezza pratica di chi conosce luoghi, sentieri, casolari e contadini."