La progressiva trasformazione della società italiana in senso multiculturale ha posto la necessità di diffondere un alto grado di "competenza interculturale". Con tale espressione si intendono una serie di saperi e di capacità che toccano la dimensione affettiva, cognitiva e comunicativa, variamente orientate alla costruzione di relazioni positive con la differenza culturale. In questo senso la scuola, per le sue finalità educative, può essere il luogo in cui «formare la competenza interculturale». Ciò può avvenire, tuttavia, a patto che essa indaghi nei processi relazionali e formativi che sono agiti al suo interno per riconoscere quelli che, palesi o meno, mettono in atto pratiche discriminatorie e marginalizzanti. Tali riflessioni sollevano tre fronti d’intervento: il curricolo, ancora troppo orientato in senso etnocentrico; la didattica per l’istruzione e la formazione delle alunne e degli alunni stranieri, che nella scarsa elasticitò organizzativa della scuola si attesta su obiettivi minimi; la didattica per l’accoglienza, troppo spesso radicata alla dimensione folclorica della cultura altra. E' necessaria in altri termini una riflessione globale del fare scuola in una società multiculturale al fine di ristrutturare l’offerta didattica secondo l'obiettivo fondamentale di formare la competenza interculturale. Il testo, che affronta tali questioni da un punto di vista teorico e didattico, si rivolge ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado e ai futuri insegnanti, studenti dei Corsi di Laurea per la Formazione Primaria e delle Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario.
Giovanni Simoneschi è Dottorando di Ricerca in "Qualità della Formazione. Sviluppo della conoscenza e saperi delle differenze" presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Firenze. Inoltre, insegna "Didattica interculturale" presso la SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento nella Secondaria) della Toscana.