Il saggio propone una rilettura iconografica dei significati del silenzio. Dal Silenzio di Maria, scandito da alcuni quadri d'Autore, si snoda un percorso narrativo multidisciplinare, capace di rendere fruibile ad un vasto pubblico fatti dell'esistenza troppo spesso confinati in ambiti ristretti ed isolanti, che ne limitano la percezione e lo sviluppo.
Con l'ambizione della modestia – scrive Remo Bodei nella Presentazione al libro – Antonella Garofalo ha affrontato con pudore e acume il compito paradossale di raccontare il silenzio. Consapevole, secondo il Lavelle che cita, che vi è un silenzio "che contiene tutte le parole ed un altro che non ne contiene nessuna", esamina i diversi tipi di silenzio [...] e [...] li pone tutti sotto il duplice segno dell’ascolto dell'Altro (considerato anche un obbligo morale, oltre che uno strumento tecnico indispensabile allo psicanalista) e della mappatura dei loro vari significati. [...] questo libro ci rende più attenti a un trascurato aspetto dell'esperienza. Ci allontana così dalle vuote chiacchiere e ci rende migliori.