Il legame fra eros e filosofia attraversa enigmaticamente la storia del pensiero occidentale fin da quando, nel Simposio, Platone dichiara lo stesso Eros "filosofo", un amante il cui essere proviene, paradossalmente, dal non possesso di ciò che, pure, costituisce la meta naturale del suo desiderio.
L'opera di Jean-Luc Marion propone, soprattutto nel recente e già assai discusso saggio Le Phénomène érotique, un rilancio radicale di questa genesi erotica della filosofia.
Il presente volume raccoglie la sfida, traendo da Le Phénomène érotique il filo conduttore per una ricostruzione d'insieme del pensiero del filosofo francese, i cui temi portanti vengono indagati retrospettivamente alla luce degli approdi attuali. Emerge così una relazione costitutiva fra l'amore e la "visione", che oltre a mettere in scacco il ricorrente canone critico - d'ispirazione heideggeriana - che nella riduzione della conoscenza a "visione" rintraccia il limite proprio delle cosiddette "metafisiche della presenza", diviene un tratto distintivo del metodo di ricerca fenomenologico di Marion e indice di un modo peculiare di ripensare l'insegnamento di Husserl.
Caecus Amor offre, dunque, una precisa chiave di lettura della "Fenomenologia della donazione", dove l'originalità e la fecondità delle tesi di Marion vengono tanto più in rilievo quanto più viene in chiaro il ruolo-guida giocato dalla questione che fin da Platone appare ineludibile: che rapporto c'è fra il domandare filosofico e l'esperienza umana dell'amore in tutte le sue forme?