Silvana Fiore riesce, nel suo astratto-concreto dei suoi ultimi lavori, a superare il segno, la materia, in una crescita dell'ordine mentale che la porta dalla linea, dal vortice e infine dal frammento alla composizione. La geometria obbligata delle formelle torna come un leit-motiv di una struttura serrata nell'analisi dei piani, concentrata in quel ricreare che va dai chiari agli scuri. In quei lavori ritroviamo quel profondo palpito di evocazione ma anche una esigenza di divagazione fantastica, un intreccio narrativo che sorge come necessitą dal profondo dell'anima.