Riportare l'arte fra gli uomini è il contributo di Savinio alla modernità, in un'epoca stretta fra tradizione e antitradizione che, nella soggezione ai modelli come nei processi di mercificazione, ugualmente escludevano l'arte dall'orizzonte umano. Il testo saviniano viene esplorato come spazio dinamico e di convergenza dei processi storici e del mutato rapporto del fatto artistico moderno con la temporalità. Il volume restituisce all'operare artistico di Savinio e alle opere narrative, in particolare, il significato di un fondamentale e mai eluso appuntamento col tempo, col divenire storico cui l'artista costringe anche il mito, facendone un uso storico e una diretta esperienza del modo di formare il linguaggio, per assumere la sua storica eternità a condizione stessa del manifestarsi della cultura occidentale. L'analisi attraversa il continuum di una scrittura volta alla conoscenza di ogni aspetto dell'esistente e fondata sulla ricerca delle origini e, insieme, sull'invenzione di ogni cosa a partire dall'esperienza personale. Una prospettiva riassuntiva e, dunque, collettiva che, nell'opera di Savinio, non oscura la visione del presente e dell'avvenire, quella più coinvolta con la coscienza, spalancata sulle pulsioni e le repressioni individuali che l'artista trasforma in inquietante e intenso approccio conoscitivo della realtà contemporanea.