Il cinema può rappresentare una preziosa fonte d'informazioni per il ricercatore sociale? Questo testo prende spunto dalle riflessioni sull'uso della registrazione audiovisiva e fotografica come possibile elemento di indagine da parte dei sociologi e, attraverso una serie di opere cinematografiche italiane che vanno dal 1932 al 1974 (da Gli uomini che mascalzoni di Mario Camerini a Romanzo Popolare di Mario Monicelli), analizza i mutamenti della società italiana.
Nel rappresentare gli eventi e i sogni della società, l'occhio del Novecento ha definito la maniera in cui andava percepito il mondo, elaborando il suo sguardo, lavorando a fondo sulle spinte presenti nella modernità e aiutandoci nella comprensione delle trasformazioni sociali. "Come gli specchi che incorniciano, delimitano e a volte distorcono, ma in fondo riflettono ciò che riproducono, i film illustrano con efficacia vari aspetti della societàà contemporanea, con la capacità di far conoscere i tratti di un'identità culturale non accessibile attraverso altre forme" (Pierre Sorlin).