Lemno, isola dell’Egeo settentrionale, a metà strada tra la penisola Calcidica a NO e lo Stretto dei Dardanelli a NE, fu abitatata da genti anelleniche (Pelasgi/Tirreni) fino al momento della sua conquista da parte di Milziade verso la fine del VI secolo a.C., in seguito alla quale divenne colonia e poi cleruchia ateniese. Delle due città ricordate dalle fonti per l’età storica, Myrina ed Efestia, quest’ultima ha cominciato ad essere archeologicamente nota negli anni Venti del secolo scorso, grazie agli scavi condotti dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene. Le indagini, riprese in maniera abbastanza sistematica a partire dal 1978, hanno restituito una documentazione che, sebbene ancora lacunosa, ha portato ad una migliore conoscenza della città e ad un ampio numero di contributi scientifici. Ciò nonostante, sulla sua storia di età pregreca permangono molte incertezze, per essere mancata in larga parte una visione d’insieme o per avere anteposto ai dati reali i modelli interpretativi.
Morella Massa, Ricercatore confermato presso l’Università degli Studi di Pisa dal 1981 e poi professore associato, ha insegnato Civiltà dell’Italia pre-romana e successivamente Archeologia e Storia dell’Arte Greca fino al 2015 presso la medesima Università. Ha partecipato a campagne di scavo in Italia e Grecia ed ha pubblicato articoli scientifici di vario argomento, ma sempre inerenti alle discipline suddette. Come membro dell’équipe diretta dal prof. Luigi Beschi, incaricato dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene delle campagne di scavo a Efestia (Lemno) tra il 1978 e il 1983, le è stato concesso lo studio del materiale ellenistico rinvenuto, tradottosi nella monografia La ceramica ellenistica con decorazione a rilievo della Bottega di Efestia, Monografie della Scuola Archeologica Italiana di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente, V, Roma 1992.