Il Quartetto n. 6 in Mi minore, probabilmente composto a Parigi all’inizio del 1869, rappresenta nel novero della produzione cameristica di Giovanni Bottesini un’opera di grande maturità espressiva e di sperimentazioni formali incentrate anche sulla ciclicità tematica. La partitura autografa si conforma come bella copia per tre dei quattro movimenti e fornisce l’opportunità unica, limitata all’Allegretto iniziale, di entrare nel lavoro compositivo per cogliere vari momenti della formazione del testo, dall’abbozzo per pianoforte, utilizzato parzialmente come supporto per ampie riscritture, agli stadi intermedi di strumentazione fino a giungere alla versione ultima.