La soggettività di cui hanno posto il problema non è mai stata, per i grandi pensatori dell'età moderna, sinonimo di discrezionalità. Nella dimensione soggettiva delle proprie esperienze, hanno al contrario cercato principi in grado di orientarci circa un senso per tutte vincolante. Aiutandoci a capire come e perché ogni esperienza d'altro passi attraverso una qualche esperienza di un sé, ci hanno obbligati a chiederci quale, tra le esperienze che di se stessi è possibile fare, abbia titolo per pretendersi esperienza di qualcosa che anche ogni altro è e, pertanto, condotta in grado di coinvolgerlo senza che la sua alterità ne risulti compromessa. Di questa domanda si sono fatti carico quanti hanno collaborato a questo volume e di risposte che sono altrettanti modi di riscoprire ciò che siamo nel frattempo diventati.
Con contributi di: Karl-Otto Apel, Massimo Barale, Claudio Cesa, Manfred Frank, Eugenio Lecaldano, Dieter Lohmar, Eduard Marbach, André Pessel, Francesco Saverio Trincia, Héléne Védrine.