Dall’analisi delle stereotipie, cioè di quei comportamenti ritenuti dall’ambito psico-medico insensati, che si manifestano con frequenza in soggetti disabili e psicotici, gli autori, partendo da punti di vista differenti ma convergenti, sviluppano una riflessione sull’essere umano e sulle sue strategie di sopravvivenza. La Globalità dei Linguaggi, disciplina ideata da Stefania Guerra Lisi, analizza questi comportamenti in forma assolutamente inedita, dando senso a ciò che è ritenuto insensato. Questo processo si sviluppa anche sul piano socio-politico dell’integrazione: perché il “senso” fa sì che qualunque forma di espressione (compreso il rifiuto ad esprimersi) diventi comunicazione. Su questo progetto la GdL s’incontra con una lettura psicanalitica della disabilità nella comune convinzione che si nasce naturalmente integrati e per questo si deve evitare di morire culturalmente emarginati. Nella ricerca dell’identità e della storia di ogni persona a prescindere dalla condizioni psicofisiche, si svolge il filo narrativo di questa ricerca, nell’intento di promuovere più una domanda che una risposta sull’essere umano.