Con la filosofia critica kantiana l'indagine sulla metafisica viene reimpostata su basi radicalmente nuove; tuttavia, all'interno di essa, il confronto teorico con filosofi del passato è tutt'altro che assente. A partire da una sintetica disamina di spunti e problemi legati alla visione kantiana della storia della filosofia, questo libro si prefigge di "riscrivere" un suo momento cruciale, anche se poco studiato: quello del confronto con Platone. Nucleo di questo confronto è la nozione di idea: a proposito di essa, Kant scopre una singolare quanto sostanziale affinità di scopi tra il proprio pensiero e quello del filosofo greco. La presenza dell'idea platonica viene qui pertanto rintracciata in tutta la filosofia trascendentale, dalla teoria della conoscenza alla politica, dall'etica alla metafisica, dalla storia della filosofia alla matematica, fino al suo momento sistematicamente risolutivo: l'estetica. Tenendo conto anche delle critiche kantiane a Platone, l'autore vuole ritrovare, dentro e attraverso questo confronto, le condizioni di possibilità di una versione razionalmente fondata e teoreticamente e praticamente fertile, della "teoria delle idee".