Ginevra, la dama del’autre païs, Candace, Belide, la figlia di Ypomenés, Eufème, la regina di Castiglia, la duchessa di Borgogna, Madame Putiphar, Glamorgane: la puntuale ricostruzione della tradizione e la corposa bibliografia accompagnano questa ricerca sui volti femminili nella letteratura francese tra Dodicesimo e Ventesimo secolo. Ma la scelta delle figure indagate mostra l’interesse dell’autrice per un motivo particolare: sono tutti ritratti, “reincarnazioni” della moglie di Putifarre, archetipo biblico che trova spazio fecondo quale espressione di radicata misoginia, culturale e dunque letteraria. Lussuriosa, tentatrice, vendicativa, falsa, perfida: ecco l’immagine della donna che la fenomenologia della condotta delle insidiatrici respinte restituisce. Il saggio analizza e seleziona il materiale letterario per arrivare a un’organizzazione tassonomica del motivo archetipico e rintracciarne le modalità in cui ritorna e con cui ogni epoca se ne appropria.
Monia Mezzetti è dottore di ricerca in Letterature Straniere Moderne. Specialista di letteratura francese, i suoi interessi sono rivolti principalmente alla ricerca tematica basata sull'occorrenza di motivi folklorico-letterari dal Medioevo all'età moderna, al Cinquecento (studio dell'opera di Maisonfleur e co-edizione della Clytemnestre di Pierre Matthieu nell'ambito del PRIN Corpus du théâtre français de la Renaissance), alla narrativa utopica (Jules Verne, Viaggi... nell'incredibile: «Una città ideale» e «Frritt-Flacc», traduzione, introduzione e note a cura di M. Mezzetti, Edizioni ETS, 2008; Metamorfosi dell'utopia, Edizioni ETS, 2011). Collabora con «Il Confronto Letterario», la «Rivista di Letterature Moderne e Comparate» e «Studi Francesi».