Il filo conduttore degli interventi qui presentati è una riflessione sul rapporto tra legge e libertà a partire dalla Bibbia.
Il Decalogo biblico è esaminato da Giorgio Borbone nei suoi aspetti testuali e storici, nel contesto delle codificazioni legali del Vicino Oriente antico; da Luca Mazzinghi e Armido Rizzi in una prospettiva teologica; da Carmelo Vigna in una prospettiva filosofica, come fondazione di un'etica del riconoscimento. Leonardo Amoroso, infine, si concentra su un singolo comandamento, e più in particolare sul paradosso per cui nella Bibbia, accanto a un'arte proibita in forza del divieto generale delle immagini, c'è anche un'arte prescritta, come nel caso dell'arca dell'alleanza, con le sue statue di cherubini. L'indagine è l'occasione per una più generale riflessione sull'estetica della Torà.
Lo spunto che ha originato questa raccolta proviene da una serie di lezioni bibliche tenute, per iniziativa di un gruppo di docenti, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa; serie inaugurata, nel 2006, con "Abramo padre di tutti i credenti".