Claudio Cesa, fra i maggiori interpreti dell'idealismo classico, propone una lettura su un tema controverso del pensiero di Schelling. Con il celebre scritto L'essenza della libertà umana (1809) sembrò che egli avesse impresso una svolta nella filosofia classica tedesca, accantonando la prospettiva trascendentale e impostando su un piano ontologico il problema della libertà e del male. Ma l'interrogarsi sul carattere della libertà è una costante del suo pensiero.
Il tema in questo saggio è illustrato sulla base del Sistema del 1800, l'unica opera di Schelling che possa venir paragonata alla Enciclopedia di Hegel.
A completare il saggio una bibliografia italiana su Schelling dal 1972 al 2008.
Claudio Cesa (1928), accademico Linceo e professore emerito nella Scuola Normale Superiore di Pisa, si è occupato soprattutto di pensiero tedesco, sui versanti teorico, politico e storiografico. E' membro della Fichte-Kommission dell'Accademia delle scienze di Monaco di Baviera. Fra le sue opere La filosofia politica di Schelling (Laterza, 1969), Hegel filosofo politico (Guida, 1976), Introduzione a Fichte (Laterza, 1994; 3ª ed. 2000).