Prima ancora che in senso tecnico, poeta teologo viene qui assunto in accezione vichiana, a indicare la categoria dei sapienti che fondarono (o risuscitarono) la civiltà delle nazioni facendola emergere dalla barbarie. Attento lettore della Scienza nuova, il giovane Manzoni ne ricava la definizione di un possibile ruolo per le umane lettere, sulle rovine di un'Europa sconvolta dalle guerre napoleoniche e ridotta a uno sterminato campo di battaglia. La monografia passa al vaglio, in tale prospettiva, la produzione manzoniana di un decennio, da Urania, in cui per la prima volta Manzoni indossa consapevolmente "le bende e il manto" del poeta teologo, fino alla seconda Pentecoste, dove annuncia l'avvento di un'era nuova di libertà e di pace. Un posto centrale, in questa ricognizione, occupano, ovviamente, gli Inni Sacri e le Osservazioni sulla Morale Cattolica, ma l'attenzione cade anche sulla breve stagione idillica, contrassegnata dalla rapsodia A Parteneide e dal proemio della Vaccina, e sul primo getto del Conte di Carmagnola. Ai motivi teologici e morali (cui si connette, tra l’altro, la vexata quaestio del presunto giansenismo manzoniano) s'incrociano quelli politici di un incipiente Risorgimento e quelli più squisitamente letterari di canone e di poetica. Alla fine si compone il ritratto mobile e pensoso di un uomo in ricerca, alla cui coscienza, tanto lucida quanto inquieta, si affacciano via via i grandi nodi dell'agire umano, tra natura e grazia, impulsi e virtù, soggezione e libertà, nella prospettiva agostiniana della costruzione della civitas Dei, di una società di santi: un itinerarium mentis in larga misura inedito, sorpreso tra le pieghe delle carte che affollano lo scrittoio e la biblioteca di Manzoni.
Giuseppe Langella è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del S. Cuore, dove dirige anche il Centro di ricerca "Letteratura e cultura dell'Italia unita", con l'annesso "Archivio della letteratura cattolica". Studioso di Manzoni e di Svevo, ha perlustrato ampie zone della poesia, della prosa e della cultura militante dall'età del Risorgimento al secondo Novecento. Principali pubblicazioni: Il secolo delle riviste (Vita e Pensiero, Milano 1982); Da Firenze all'Europa (ibid., 1989); Italo Svevo (Morano, Napoli 1992); Il tempo cristallizzato. Introduzione al testamento letterario di Svevo, (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995); Poesia come ontologia. Dai vociani agli ermetici (Studium, Roma 1997); Le 'favole' della "Ronda" (Bulzoni, Roma 1998); L'utopia nella storia. Uomini e riviste del Novecento (Studium, Roma 2003); Il canto strozzato. Poesia italiana del Novecento (Interlinea, Novara 2003); Cronache letterarie italiane. Il primo Novecento dal "Convito" all'"Esame" (Carocci, Roma 2004); e Amor di patria. Manzoni e altra letteratura del Risorgimento (Interlinea, Novara 2005).