L’amore è un sentimento o un atteggiamento? La menzogna può convivere con l’amicizia? Uccide più l’invidia o l’infarto? Qual è il prezzo del successo? La vita è un dono o una condanna?
Le esperienze di ogni giorno ci pongono domande alle quali vorremmo dare una risposta perché la natura ci ha costruito pensanti e dubbiosi. Per farlo, possiamo usare la presunzione del ragionamento o l’irrazionalità della fede o la semplificazione dell’indifferenza. Ma nessuna risposta infine ci pare certa. Perché niente di ciò che crediamo è certo, niente di ciò in cui crediamo è immutabile.
Giunto a 67 anni, il protagonista del romanzo – un uomo qualunque – torna sui luoghi dell’adolescenza vissuta in campagna e recupera parte del suo passato attraverso un flash back che si conclude con il tradimento della giovane moglie, episodio emblematico delle esperienze e delle delusioni di una vita. Collocata fra il 1929 e il 1961, la narrazione attinge a un’epoca ricca di eventi: il fascismo, la guerra, la ricostruzione, le suggestioni del miracolo economico. Dal carattere illustrativo della quotidianità del vivere emergono i contorni di una condizione umana precaria e dolorosa.
Renzo Castelli (Pisa-1937), giornalista, ha lavorato per «Paese Sera», «La Stampa», «La Nazione». Ha scritto libri di sport, costume, narrativa, storia. Fra i premi vinti: “Borgognoni”, “Caddhos”, “Cammeo”, “Il cavallo e l’uomo”, “Rustichello”, “Selezione Bancarella Sport”, “Valgimigli”.