Plunkitt di Tammany Hall è un piccolo classico del pensiero politico americano: uscito nel 1905, viene continuamente riedito negli Stati Uniti.
È un'operetta vivacissima, dettata con la verve orale di un non-letterato che enuncia principi ed esprime giudizi sulla vita pubblica con una improntitudine quasi scandalosa.
Una vera e propria esaltazione della realpolitik - contrapposta al mondo delle regole e a quello dei riformatori, dileggiati come dilettanti topi di biblioteca - dove il ruolo degli apparati di partito e del clientelismo è praticamente sacralizzato, e la connessione fra politica e affari è rivendicata senza remore, quasi con impertinenza.
George Washington Plunkitt è una figura proverbiale a New York, dove Tammany Hall era la più potente organizzazione locale del Partito Democratico. Figura notissima anche a livello nazionale, viene spesso evocata, specialmente nelle campagne elettorali più dure.
E anche in Italia può sicuramente offrire spunti per riflessioni più o meno divertite sulle vicende di casa nostra.
Arnaldo Testi è professore di Storia degli Stati Uniti all’Università di Pisa. È autore, fra l’altro, di Stelle e strisce. Storia di una bandiera (Bollati Boringhieri, 2003); La formazione degli Stati Uniti (il Mulino, 2003); Il secolo degli Stati Uniti (il Mulino, 2008); Capture the Flag. The Stars and Stripes in American History (New York University Press, 2010).
Vai al canale delle Edizioni ETS su Youtube