Era quasi una regola che la costruzione d'un grande edificio medioevale si protraesse per tempi molto lunghi attraverso successive fasi edilizie durante le quali il progetto iniziale poteva essere sottoposto a revisioni sia riguardo alla dimensione sia alla forma, e particolarmente riguardo alla decorazione. Diversi erano i fattori che incidevano sul ritmo dei lavori e sulla loro durata: disponibilità di terreni, discontinuità di finanziamenti, mutare di situazioni politiche, rovesci militari, calamità, succedersi di architetti e di amministratori, o di committenti, evolversi del gusto. Emilio Tolaini è nato nel 1923 a Pisa, dove si è laureato e vive. Dal 1946 pubblica studi di scultura, architettura e urbanistica medioevale. Suoi scritti principali: Forma Pisarum, problemi e ricerche per una storia urbanistica della città di Pisa, Pisa 1967; La costruzione delle mura di Pisa secondo gli annales del Maragone, in "Bollettino Storico Pisano" A. XXXVI XXXVIII, 1967-1969; Forma Pisarum, storia urbanistica della città di Pisa, problemi e ricerche, II edizione, Pisa Nistri Lischi 1979; Id, ristampa 1992; Le città nella Storia d’Italia - Pisa, Bari-Roma, Laterza 1992; Campo Santo di Pisa, progetto e cantiere, Roma 1995; Pisano antico, le parole del mare, Pisa, Nistri Lischi 1999; Pisano antico, le parole delle Arti, Pisa, Nistri Lischi 2002; Lo sposalizio del mare e altri saggi su San Piero a Grado, Pisa, ETS 2004; Le mura del XII secolo e altre fortificazioni nella storia urbana di Pisa, Pontedera, Bandecchi & Vivaldi 2005; I ponti di Pisa, Pisa, ETS 2005; Egloga di Pisa e Firenze. Parlano Lapo, Nencio e Gaioccio, Pisa 2005; L’arte dalle rovine. A sessant’anni dalla Mostra della Scultura pisana del Trecento, Pisa, ETS 2006; Pisa, la città e la storia, Pisa, ETS 2007.
Si può dire che di tutti questi eventi è intessuta la storia secolare del Campo Santo di Pisa, edificio singolarissimo iniziato in età gotica sulla base d'un progetto ancora legato alla tradizione romanica e terminato sul finire del primo Rinascimento in forme tardogotiche.
Sullo svolgersi dei lavori abbiamo solo documenti frammentari e lacunosi, dato che i registri dell'Opera pervenuti cominciano solo col febbraio 1299, ventidue anni dopo la fondazione dell'edificio, e vanno con qualche lacuna fino al 1308, per riprendere col gennaio 1315 fino al febbraio 1319 e ricominciare poi dopo un quarto di secolo.
Di qui l'impostazione della presente ricerca basata prevalentemente sull'analisi di dati strutturali e costruttivi – posizione dei conci nei filari, allineamenti, angoli divergenti dall'ortogonale, anomalie all'interno di tessuti omogenei, simmetrie, asimmetrie, microcronologie relative – condotta, nel quadro complessivo dell'impianto modulare dell’area, sia sull'edificio che sul suo primo rilievo attendibile, e finalizzata ad enucleare il progetto originario dalle varianti esecutive introdotte durante la lunga attività del cantiere.
Dalla fondazione nel 1277 fino alla messa in opera dell'ultima vetrata nel 1489 trascorsero più di due secoli durante i quali si concluse la storia della città-stato nel suo inarrestabile decadere fra lotte politiche, avventure imperiali, tentativi di signorie, fino al terribile assedio dei primi del Quattrocento, alla diaspora degli abitanti e alla dura occupazione fiorentina.