Il pittore Jean-Honoré Fragonard nel 1765 espose al Salon di Parigi un quadro, Coreso e Calliroe, mettendo in scena una storia narrata da Pausania. L'opera rappresenta il momento drammatico di una tragedia che si stava perpetrando, la morte che Coreso si sta dando con un pugnale per salvare la bella Calliroe dal sacrificio a cui egli stesso l'aveva portata. Il quadro è una scena teatrale. Quasi un fotogramma cinematografico. Diderot scrisse di non avere visto il quadro, ma di averlo sognato: egli si trovava dentro la famosa caverna di Platone dove i prigionieri-spettatori erano "re, ministri, preti, dottori, apostoli, profeti, teologi, politici, bricconi, ciarlatani, artisti facitori di stupefacenti illusioni e tutta la genìa dei mercanti di speranze e di paure". Alfonso M. Iacono, professore di Storia della filosofia, è attualmente preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa. Tra i suoi ultimi scritti: Autonomia, potere, minorità, Feltrinelli, Milano 2000; Il borghese e il selvaggio, Edizioni ETS, Pisa 2003 (2° ediz.); Mondi intermedi e complessità (con A.G. Gargani), Edizioni ETS, Pisa 2005; Storia, verità, finzione, Manifestolibri, Roma 2006.