In Appendice l'edizione anastatica del "Mio Passatempo"
Alessandro Manetti (1787-1865), formatosi durante l'età napoleonica alla scuola francese dei Ponts et Chaussées e a diretto contatto con i grandiosi lavori pubblici imperiali, fu uno dei più validi e completi ingegneri toscani ottocenteschi. Sotto il granducato di Leopoldo II di Lorena progettò e realizzò con successo l'apertura stradale di tre valichi appenninici (strada del Cerreto, del Muraglione e dei due Mari) e la bonifica integrale dei tre comprensori paludosi toscani più estesi (Valdichiana, Maremma e Bientina), ricorrendo sempre ai sistemi tecnici più moderni e più adatti alle caratteristiche morfologiche locali.
Ad un saggio introduttivo sulla figura e sull'opera del Manetti, segue l'edizione anastatica della sua preziosa autobiografia (Mio passatempo), pubblicata postuma nel 1885 dall'allievo Felice Francolini in tiratura limitata di sole 200 copie ormai introvabili.
Essa è una rassegna ordinata, chiara e precisa di tutti i lavori intrapresi nel granducato di Toscana fra il 1814 e il 1859 ed insieme una rara ed importante testimonianza dei progressi della rivoluzione industriale in Europa, visti con gli occhi di uno scienziato interessato soprattutto alla progettazione e costruzione delle grandi infrastrutture.
Danilo Barsanti insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. E' autore di numerosi studi storici, fra cui ricordiamo i libri su Castiglione della Pescaia, La "guerra delle acque" in Toscana, Le commende dell'Ordine di S. Stefano, L'università di Pisa dal 1800 al 1860, Pisa in età leopoldina, Pisa in età napoleonica, Pisa nel risorgimento, I Toscanelli di Pisa, Una classe dirigente allo specchio, ecc.