Nel libro s'individua una organica linea di ricerca letteraria ispirata alla storia e alla cultura napoletana, evidentemente di natura modernistica, ma, non solo per la presenza di un saggio su Tasso, è in una prospettiva più ampia, che si vorrebbe dire classica, nella quale vengono inquadrati autori e problemi degli ultimi due secoli. Allo stesso modo, se a riscontro del filo conduttore napoletano la dorsale del libro privilegia la narrativa e la particolare coloritura realistica e meridionale di una lunga e decisiva stagione culturale, non rimangono sullo sfondo la nostra tradizione poetica e la vocazione nobilmente erudita del saggismo, che accomuna certo De Sanctis e Croce (rispettivamente studiati per gli scritti autobiografici e l'ostilità nei confronti dei generi letterari), ma coinvolge con una significativa scelta Alvaro, l'Alvaro amendoliano, e lo stesso Di Giacomo, nella veste – non inconsueta, ma meno indagata – di giornalista. L'orizzonte napoletano finisce di sembrare una limitazione, se si pone mente alla adeguata strumentazione attentissima ai dati concreti adibiti alla dimostrazione delle tesi condotte alla verifica. Esse pertengono alla storiografia letteraria e della letteratura moderna propongono aspetti spesso non casualmente dimenticati e tuttavia indispensabili per comprendere come non solo Serao o Di Giacomo, scrittori napoletani, ma qualsiasi letterato italiano abbia potuto volgere alla realtà e alla storia lo sguardo spregiudicato, penetrante e partecipe.
Elena Candela insegna Letteratura italiana contemporanea presso l'Università di Napoli "L'Orientale". Ha prodotto numerosi studi su autori dell'Ottocento e del Novecento e nello stesso tempo su autori del Cinque-Sei-Settecento. In quest'ultimo settore annovera studi su Della Porta, Aretino, Glorizio, Tasso, Gravina ed altri. Nell'arco della letteratura italiana dell'Otto-Novecento si estrinsecano, a tutt'oggi, i suoi interessi principali di studiosa. Ha pubblicato i volumi: Carducci lettore europeo (2000), Poetiche critiche. Da Gravina a Carducci (2000), Neorealismo. Problemi e crisi (2003), Il sentimento della terra perduta. Salvatore Quasimodo (2004). Ha curato la pubblicazione di diversi volumi collettanei e degli Atti di convegni di livello nazionale e internazionale.