Il lettore si accorgerà subito che questo libro non è né di piacevole né di facile lettura, poiché i fatti narrati si collocano in un passato che – per più ragioni – è ancora troppo prossimo. Forse non è ancora il tempo per una adeguata conoscenza storica di ciò che accadde in Italia in quel tragico 1944: per non dire dell’intero periodo della guerra e del dopoguerra. Della guerra partigiana, questo libro tratta soltanto un aspetto particolarissimo e di certo non propriamente glorioso: l’uccisione individuale e parrebbe programmata dei rappresentanti locali più noti del fascismo repubblicano, nell’estate del 1944 quando ormai tutto stava per finire. A questo proposito, con estrema audacia, l’autore non teme di usare l’espressione di «omicidio politico», pur lasciando spesso intendere che altre più personali e vili ragioni potrebbero essere intervenute. Il quadro storico era infatti complesso, e ci appare quasi un groviglio di energie del tutto inestricabile e anarcoide se lo guardiamo dal basso. Un mondo anche di sfrenato e impaurito individualismo. E qui appaiono i limiti oggettivi della stessa conoscenza storica, e in modo particolare di ogni tentativo di storia locale, che è sempre incapace – per la limitatezza dello spazio storico – di cogliere nell’insieme le complesse e contrastanti forze operative degli accadimenti, le quali divengono davvero oscure nelle ore più tragiche e buie della storia. Riccardo Maffei è nato a Livorno il 19 marzo 1970. Laureato in Storia nel 1995 presso l’Università degli Studi di Pisa con una tesi dal titolo L’occupazione del Giappone. L’evoluzione della politica americana. Dalle prime fasi all’adozione del reverse course (1945-1948). Nel 2001 partecipa al progetto di ricerca sulle stragi nazi-fasciste dal titolo Per un atlante delle stragi naziste in Toscana, occupandosi delle ricerche archivistiche e studiando in particolare l’area di Pescia. Nel 2005 termina il dottorato di ricerca e consegue il titolo di dottore di ricerca in Storia con una tesi dal titolo Rosso e bruno. La ricezione del bolscevismo e del nazionalsocialismo nell’Italia fascista (1922-1938). Nel 2006 collabora con la Domus Mazziniana di Pisa pubblicando la sua prima monografia La formazione di un geografo. Arcangelo Ghisleri e il rinnovamento degli studi geografici in Italia (1878-1898). Nel triennio 2006-2008 collabora con la Regione Toscana con due progetti di ricerca finanziati con la Legge Regionale n. 38/2002 sulla valorizzazione della memoria antifascista e resistenziale. Il primo progetto conduce alla pubblicazione nel 2009 della sua seconda monografia dal titolo Pescia, un’area di confine tra Valdinievole e Lucchesia nel primo dopoguerra (1919- 1927). Il secondo progetto di ricerca è incentrato sulle vicende resistenziali nell’area di Pescia. Il dottor Maffei è autore di numerosi articoli e collabora a diverse riviste scientifiche, tra le quali ricordo «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche», «Documenti e Studi», «Storialocale», «Nuova Storia Contemporanea» e «Rassegna Storica Toscana». Attualmente sta completando una ricerca finanziata dal Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani dal titolo Pescia tra Settecento e Novecento. Figure e vicende della Massoneria pesciatina assieme alla collega dott.ssa Cristina Passetti e sotto il coordinamento scientifico del prof. Gian Mario Cazzaniga. La sua ultima monografia è Introduzione al fascismo. Aspetti e momenti del totalitarismo italiano, Brescia, La Scuola, 2010.