Il testo rivisita criticamente alcuni scenari del corpo dei contesti sanitari ed educativi prendendo spunto da un'indagine condotta con studenti di diversi corsi di laurea. Di fronte alla tendenza esistente a oggettivare l'altro nei gesti di cura, cristallizzandolo nei suoi aspetti di fragilità, passività e bisognosità e amplificando così la relazione asimmetrica, il volume riflette su sfondi culturali e modelli impliciti diffusi, su opinioni e aspettative in relazione alle dimensioni corporee della professionalità e prospetta linee formative nei contesti educativi e sanitari, tese ad attivare consapevolezze critiche sul proprio bagaglio di convinzioni e a sentirsi "corpi in ascolto". Si rivolge a chi, per motivi professionali, di studio e ricerca, si occupa della cura educativa e sanitaria e desidera approfondire le questioni inerenti il corpo pensato/agito/incontrato in tali contesti. In particolare è rivolto agli operatori e agli studenti di Scienze dell'Educazione, di Scienze motorie e di Infermieristica.