Le diverse teorie semiotiche si occupano tradizionalmente di due tipi di oggetti: i segni e i testi. Buona parte dei semiotici, tuttavia, ha allargato da tempo il campo d'indagine senza che questo ampliamento degli orizzonti applicativi abbia provocato delle conseguenze sull'impianto teorico della semiotica di matrice strutturalista.
Ecco che lo studio semiotico delle pratiche diventa qui l'occasione per un contributo innovativo ad una diversa architettura di una teoria generale della significazione.
Un progetto di questa portata sembra oggi una sfida possibile, preservando rigore teorico e metodologico: Pratiche semiotiche (prima traduzione italiana dell'edizione francese pubblicata da Puf) ne pone le basi e propone modelli e metodi per un'analisi di pratiche quotidiane, individuali o sociali, di pratiche argomentative o seduttive, di pratiche di conversazione a tavola, ecc. L'ultimo lavoro di Fontanille trae tutte le conseguenze da queste analisi, interrogando alcune dimensioni concettualmente nodali delle pratiche, come l'efficienza, la deontologia e l'etica.
Jacques Fontanille (Limoges, 1948) č uno dei massimi esponenti della ricerca semiotica contemporanea. In italiano ha pubblicato Figure del corpo (Meltemi, 2004) e, con A.J. Greimas, Semiotica delle passioni (Bompiani, 1995), oltre a numerosi articoli in riviste scientifiche.
Dal 2005 č rettore dell'Universitā di Limoges e Membro del Consiglio Ristretto della Conferenza dei Rettori di Francia, oltre ad essere presidente onorario dell'Associazione Internazionale di Semiotica Visiva e dell'Associazione Francese di Semiotica.