"Agli inizi del Novecento, in alcuni quartieri della città di Pisa l’igiene era inesistente per la povertà e l’ignoranza degli abitanti, ma anche per la trascuratezza di una amministrazione incapace. Nei quartieri disagiati, dove regnavano miseria e malavita, erano poche le famiglie che tenevano un certo decoro; il rapporto tra pulizia e salute era latente. Tanti pur di non scendere le scale per portare la spazzatura nei contenitori di raccolta, semplificavano l’azione gettando dalla finestra la sporcizia che, una volta scaricata in strada, andava ad alimentare eserciti di ratti famelici, cani e gatti scheletrici veicoli di epidemie." (brano tratto da "Pisa 1902")