Il Piano strutturale coordinato "La città del tufo", che riguarda i comuni di Castell'Azzara, Pitigliano e Sorano rappresenta un esempio di eccellenza nel panorama della disciplina urbanistica nazionale. Molti sono gli elementi che possono essere citati per esemplificarne le qualità: l'approfondimento delle analisi svolte, la profonda conoscenza del territorio, la strategia di ambito che non definisce a priori le unità di intervento e ne consente la conformazione in fase attuativa. Ma credo che più di tutto sia stata fondamentale la scelta di coinvolgere nel gruppo di lavoro le professionalità dei vari uffici comunali, provinciali e regionali che hanno lavorato in vera sinergia producendo un Piano concettualmente unitario. I testi di Pietro Pettini, Lucia Gracili, Sandro Ciabatti, Cinzia Gandolfi, Giuseppe De Luca, Manrico Benelli, Roberto Costantini e Luca Angeli danno atto della complessità delle problematiche legate al mantenimento sostenibile di un territorio così particolare e della semplicità delle soluzioni adottate.
Il Piano 167 a Sorano di Luigi Rafanelli, Lanfranco Benvenuti e Paolo R. Borghi e l'intervento abitativo definito poeticamente "Il muro e la nuvola" di Piergiorgio Semerano sono i primi esempi grossetani di utilizzo del tufo nell'architettura contemporanea e riescono ad esprimere, proprio grazie a questa scelta costruttiva, un notevole senso estetico e di caratterizzazione tipologica.
Non conosco le prassi procedurali che hanno costituito l'iter di tali progetti e che ne hanno permesso la realizzazione. Sarebbe interessante verificarne i meccanismi e capire quali possano essere i punti di incertezza o i limiti temporali. Rimane la consapevolezza che uno dei "mali" italiani nella trasformazione del territorio, siano le lentezze procedurali e, soprattutto, il notevole scarto nella qualità tecnica fra le "carte urbanistiche" e l'architettura costruita.
Nella provincia di Grosseto sembrano esistere molte eccezioni a questa regola iniqua. Oltre ai notevoli esempi sopra citati, in questo numero della rivista è illustrata la nuova cantina di Frescobaldi denominata "l'Ammiraglia", progettata dallo studio Sartogo di Roma, a cui abbiamo dedicato la copertina. È, a nostro avviso, uno degli interventi paesaggistici più significativi a livello internazionale degli ultimi anni.