I numeri della SSIS

La SSIS (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Superiore) è stata chiusa per disposizione ministeriale, come è noto, giusto un anno fa. In un primo momento, è stata fermata dal Ministro l'attuazione del Ciclo X (per altro già bandito); in seguito, una circolare ministeriale ha ingiunto di chiudere le attività della Scuola entro l'Ottobre 2009 (a stare alla tradizionale scadenza di chiusura degli anni accademici universitari). Come pure è noto, una apposita Commissione del CUN ha lavorato a lungo per elaborare un progetto alternativo di formazione e selezione degli insegnanti, che è ampiamente circolato, ma che finora non ha avuto attuazione.
Chi ha lavorato nella SSIS in questi dieci anni non può non essere amareggiato almeno delle modalità con le quali un'impresa tanto impegnativa è stata sbrigativamente archiviata. Senza un monitoraggio serio, senza una verifica della bontà (o meno) dei risultati; con l'accompagnamento di una campagna di stampa partigiana e disinformata sino alla oggettiva falsificazione dei dati (come quando si è affermato, da voce autorevole e sui organi di stampa prestigiosi, che nella SSIS non si faceva attività di tirocinio).
Questo libretto che qui si presenta non vuole essere, ovviamente, una risposta a tale disinformazione: sarebbe, fra l'altro, una risposta troppo flebile. Né intende essere una difesa d'ufficio delle SSIS. Personalmente, come ultimo Direttore della SSIS Toscana, mi sento di rispondere, appunto, di ciò che è avvenuto in Toscana, e non nelle altre SSIS italiane.
Questo libretto allinea semplicemente dei numeri. Alcuni dei numeri che raccontano la storia di dieci anni destinati, io credo, a rimanere nella storia della Scuola italiana e, fin da ora, meritevoli di studio e di attenzione. Per gli amici e i colleghi che in questi dieci anni hanno condiviso un'esperienza irripetibile, è una maniera - vuole essere una maniera - per dirci che quegli anni, se vogliamo usare le parole del Machiavelli confinato a San Casciano, non ce li siamo "né dormiti né giuocati".