Il Bates Motel di Psyco, l'0verlook Hotel di Shining, deliberatamente inventato da Kubrick, o la via Veneto de La dolce vita, integralmente ricostruita da Fellini: al pari dell'architettura, i film ci propongono un'esperienza dello spazio e ci conducono in luoghi e paesaggi riconoscibili, a volte totalmente ricreati come mondi possibili.
Preesistenti o fabbricati, i luoghi dei film sono sempre il frutto delle falsificazioni costitutive del cinema; si configurano come ambienti virtuali perché lo spazio ripreso - creato dal lavoro di scenografi o da manipolazioni digitali - prende vita soltanto nella nostra esperienza di spettatori. Per poi entrare nel nostro immaginario e dargli forma.
"L'invenzione del luogo" presenta e studia alcuni tra gli spazi più celebri della storia del cinema, dai paesaggi naturali del western, come la Monument Valley, ai luoghi urbani come Las Vegas, una città costruita di per sé sul crinale tra reale e immaginario.
In questo libro l'esperienza cinematografica e il lavoro sul set incrociano la riflessione culturale sul concetto di luogo nelle sue radicali mutazioni contemporanee (non-luoghi, iperluoghi, cyberluoghi, luoghi della memoria...) e, con esse, nelle nuove forme di immaginario che vi si producono.
Con scritti di: Simone Arcagni, Paolo Bertetto, Rossella Catanese, Lorenzo Marmo, Andrea Minuz, Paolo Noto, Silvia Vacirca, Valentina Valente, Guido Vitiello.