Da leggersi quasi più come un romanzo che come una ricostruzione storica, il presente studio propone un confronto faccia a faccia tra Mircea Eliade, Emil Cioran e Eugène Ionesco a partire dall'orizzonte associativo di Criterion. Questo irripetibile trio, pur nelle differenze, ha un'origine comune, la Romania, il luogo geografico, storico e intellettuale che ha segnato un vero incontro, un primo reale contatto per molti versi fatale e dagli esiti imprevedibili che ancora oggi deve essere degnamente valutato nella sua complessità. Tale evento ha determinato per alcuni versi anche il destino della loro opera futura, più famosa e conosciuta all'estero, nelle terre dell'esilio. E` un libro sulla condizione umana. I temi affrontati seguono i fili del legame comunitario attorno al reale del "malinteso" politico, attraversano la difficile questione del perdono, l'inestricabile rapporto dell'etica con la responsabilità, il lavoro infinito del lutto, la questione dell'amore e della follia in un inedito scenario del segreto condiviso.
Giovanni Rotiroti è psicanalista. Insegna Lingua e Letteratura Romena presso l'Università di Napoli "L'Orientale". Ha curato l'opera integrale di Urmuz, Pagine bizzarre, Salerno Editrice, Roma 1999, e pubblicato i seguenti volumi: Il mito della Tracia, Dioniso, la poesia, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000; Dan Botta. Între poiesis ri aisthesis, Pontica, Constanza 2001; Il processo alla scrittura, Marco Lugli Editore, Firenze 2002; Il demone della lucidità. Il "caso" Cioran tra psicanalisi e filosofia, Rubbettino, Soveria Mannelli 2005; Odontotyrannos. Ionesco e il fantasma del Rinoceronte, Il Filo, Roma 2009; Il piacere di leggere Urmuz. indagini psicanalitiche sui fantasmi letterari delle 'Pagine bizzarre', Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" - Il Torcoliere, Napoli 2010; Gherasim Luca, L'inventore dell'amore, a cura di Giovanni Rotiroti, Firenze, Barbès, 2011.